Andare a una fiera di strumenti musicali è un‘esperienza da fare nella vita di un musicista; un mix di emozioni e sensazioni; da un lato l’impressione di essere come un bambino dentro un negozio di giocattoli; attorno a te tanti tuoi “simili” musicisti che, per una giornata possono dare libero sfogo al desiderio di provare “quella” chitarra da sogno o l’amplificatore “della vita”.
Dall’altro, ovviamente, come ogni fiera, questa energia si traduce anche in un’onda umana mescolata ai suoni degli amplificatori, come sottofondo perenne, dove metal, blues, rock e acustico si fondono assieme come in un mantra universale.
Quest’anno ho avuto il piacere di partecipare al Guitar Show, festival di Padova che è arrivato alla seconda edizione.
Già l’anno scorso ero andato, come semplice curioso, ma anche come dimostratore delle bellissime chitarre del liutaio Mauro Gaudenzi.
Quest’anno sono ritornato, su invito di Reno Brandoni (amico e patron di fingerpicking.net) per suonare le chitarre Effedot sul palco e parlare del mio libro “Blues Acustico”, uscito proprio per le edizioni fingerpicking.net.
Una considerazione iniziale la vorrei fare: a prescindere dal bilancio che, come semplice visitatore, posso fare della manifestazione, guardo con ammirazione a chi ha organizzato questo evento; la nostra città ha sicuramente un’opportunità in più, grazie a questo festival e questo non può che rendermi felice.
Posso solo immaginare lo sforzo di tempo, idee, energie e anche economico che comporti allestire un evento del genere.
Dico questo perché, al di là di qualche difetto, credo che chi si mette a criticare “stando fermo” (senza darsi da fare) pregiudichi il valore stesso della sua critica.
Se fai uno sforzo per creare qualcosa di bello e innovativo, forse commetterai anche degli errori, ma intanto non sei rimasto fermo a fissarti le punte dei piedi.
Prima di tutto questo festival è stato motivo per incontrare vecchi amici e conoscerne di nuovi.
In primis, come dicevo, Reno Brandoni, che mi ha invitato a suonare per fingerpicking.net e la moglie Flavia.
Poi ho avuto modo di salutare molti liutai che conoscevo come: Massimiliano Monterosso (maxmonte) del quale ho provato una chitarra bellissima dalla finiture pazzesche; Maurizio Cuzzolin che costruisce sempre ad altissimo livello, sia per quel che riguarda le finiture sia per la scorrevolezza dei suoi strumenti, molto comodi e “familiari” dal primo tocco.
Simone Colombo, un liutaio che avevo già conosciuto più di dieci anni fa, in un’altra occasione, e che ho rincontrato con grande piacere, notando l’enorme maturazione che ha fatto come artigiano, proponendo degli strumenti molto interessanti e bellissimi.
Ho fatto la conoscenza delle bellissime chitarre di Fabio Ragghianti: una archtop (che già conoscevo tramite Davide Mastrangelo, infatti è il suo modello signature) e due “piccoline” (doppio zero e triplo zero) molto belle e perfette per il blues che mi piace fare.
Infine anche l’amico Ermanno Pasqualato, con le sue parlor super blues e tutte le sue innovazioni (sempre in movimento e alla ricerca di nuove idee e progetti!): stompbox, weissenborn guitar, dobro e perfino banjo.
L’unica critica (costruttiva) che posso fare alla manifestazione, che per il resto mi ha entusiasmato, è questa: la “voce” delle chitarre acustiche è poca cosa rispetto ai decibel delle elettriche, il posizionamento della sala dedicata alla liuteria acustica dovrebbe, a mio modesto parere, essere più isolata rispetto al resto, così da permettere ad espositori e chitarristi di provare con maggiore tranquillità gli strumenti.
Ultimo aspetto, forse il più bello, la possibilità di farsi nuovi amici.
Molte persone che conoscevo solo virtualmente si sono materializzate nella vita reale.
Parlo del bravissimo chitarrista Andrea Mele, del quale ho sentito la sua demo per il liutaio Simone Colombo (bellissimo intervento) e che mi ha dato una copia del suo album “anDREAMele”; Paola Selva, chitarrista che ho conosciuto online e che non ho sentito suonare (per ora), ma so essere molto molto brava; il duo Jazz Simona Grasso e Paolo Anessi, simpaticissimi e con un sound davvero “soffice”, rilassante e accattivante (ho assistito anche a loro set di chiusura).
Infine il mitico raduno della community degli “strimpellari” di chitarrafacile.com, con la quale collaboro da un po’ di tempo.
Mi ha fatto molto piacere incontrare David Carelse (il fondatore del sito), gli altri maestri e i ragazzi che seguono le lezioni online con grande entusiasmo e passione.
E’ stato bellissimo, quasi alla chiusura del festival, suonare sul palco del Guitar show e improvvisare con una band di pazzi scatenati (me compreso) due blues concordati ESATTAMENTE cinque minuti prima di suonarli sul palco, con Thomas Colasanti (musicoff), Stefano tavernese, Reno Brandoni e Paolo Anessi.
Dopo la Jam ho avuto la possibilità di parlare del mio nuovo libro “Bluesacustico” e suonare qualche brano da solo portando la mia musica su un palco tanto bello quanto emozionante.
Grazie in particolare a chi ha organizzato questo evento; non credo sia stato semplice, ma sono felice che a Padova ci siano spazi per parlare di musica, strumenti e vivere tutte queste esperienze che altrimenti non sarebbero possibili.
Perché, come sempre, la musica per me non è solo note o tecnica, ma prima di tutti incontri, racconto e condivisione.
Ci vediamo al prossimo anno!
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